Variazioni catastali: quando è necessario farle

variazioni catastali

In alcuni casi si presenta la necessità di comunicare al Catasto le variazioni catastali che riguardano lo stato di un determinato immobile o di un edificio. I vari dati catastali che sono oggetto di aggiornamento vengono cambiati attraverso una specifica procedura online che deve essere eseguita da un professionista abilitato.

Variazione catastale DOCFA

Il proprietario dell’immobile, pertanto, si dovrà rivolgere all’architetto, all’ingegnere o al geometra, muniti di abilitazione, affinché si possa avviare la procedura nota come DOCFA, necessaria per potare a termine l’aggiornamento planimetrico con successo.

Le ipotesi che comportano le variazione catastali, con il conseguente obbligo di comunicazione all’Agenzia del Territorio, sono tutte quelle che implicano un cambiamento sulla struttura e sullo stato dell’immobile.

Altersì, vi rientrano quelle situazioni che hanno determinato un frazionamento o un ampliamento della superficie, per effetto di suddivisioni, annessioni o cessioni di quote. Naturalmente anche il ricorrente cambio di destinazione d’uso, ad esempio da abitazione a negozio, implica una variazione catastale.

Quando comunicare le variazioni catastali

In genere, quindi, quando si decide di ristrutturare un immobile si generano le ipotesi in cui bisogna comunicare la variazione catastale. Ecco le più ricorrenti:

• in seguito alla diversa distribuzione della cucina, del bagno e degli altri spazi interni, per via della ristrutturazione che ha comportato lo spostamento dei tramezzi;

• nell’ipotesi in cui le varie unità immobiliari siano state frazionate oppure accorpate;

• quando vengono realizzati solai, soppalchi, terrazzi e altre nuove superfici praticabili;

• nel caso in cui avvenga un ampliamento del piano casa.

L’elenco non è esaustivo, in quanto la legge prevede che la comunicazione online DOCFA deve essere eseguita anche se sono intercorse variazioni toponomastiche e indicate nella visura catastale, quali il nome del proprietario dell’immobili o il suo indirizzo.

Infine, oltre che nell’eventuale cambio di destinazione d’uso, la comunicazione di variazione catastale deve essere eseguita anche quando occorre regolarizzare le sanatorie edilizie e prima di effettuare un rogito notarile.

Di regola la planimetria si deve aggiornare entro il termine di 30 giorni da quando vengono ultimati i lavori. Il proprietario dell’immobile dovrà prontamente rivolgersi al tecnico abilitato di fiducia per ottemperare alla variazione nei tempi prescritti. In mancanza, infatti, sono previste sanzioni pecuniarie piuttosto severe.